LA STORIA DELLE MINIERE AURIFERE IN VALLE ANTRONA
Le valli dell’Ossola, insieme alla Valsesia, sono l’area più ricca di giacimenti auriferi sulle Alpi occidentali e l’estrazione del prezioso minerale è documentata da almeno quattro secoli.
In Valle Antrona il maggior sviluppo dell’estrazione dell’oro fu nel XVIII secolo con l'attività di imprese locali che scavarono gallerie partendo da affioramenti superficiali di filoni di quarzo ben visibili. Risalgono a quest’epoca i molinetti tipo piemontese che furono installati lungo il rio Trivera e il Torrente Ovesca presso Locasca e Antronapiana e che venivano utilizzati per la macinazione e l'amalgamazione del minerale aurifero.
Nella seconda metà dell'Ottocento furono introdotte modalità di estrazione più moderne e di tipo industriale in seguito all'arrivo di società estere che acquistarono le concessioni minerarie. Inglesi, svizzeri e belgi si alternarono nello sfruttamento delle miniere della Valle Antrona. L'esperienza nella ricerca mineraria nei loro territori d'origine e, in alcuni casi, nelle colonie extraeuropee, permise di realizzare numerose infrastrutture a servizio dell'attività mineraria: strade, mulattiere, teleferiche, villaggi dei minatori, impianti di frantumazione e trattamento dei minerali.
Tutto questo in pochi anni cambiò notevolmente la storia dell'estrazione dell'oro in valle, fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale, quando l'attività si fermò quasi del tutto.
Nonostante i lavori condotti durante il periodo autarchico del Fascismo, l'area della Valle Antrona non suscitò più grandi interessi e speranze minerarie: il declino era ormai avviato e con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale cessò praticamente ogni attività estrattiva aurifera in valle.
Nella seconda metà dell'Ottocento furono introdotte modalità di estrazione più moderne e di tipo industriale in seguito all'arrivo di società estere che acquistarono le concessioni minerarie. Inglesi, svizzeri e belgi si alternarono nello sfruttamento delle miniere della Valle Antrona. L'esperienza nella ricerca mineraria nei loro territori d'origine e, in alcuni casi, nelle colonie extraeuropee, permise di realizzare numerose infrastrutture a servizio dell'attività mineraria: strade, mulattiere, teleferiche, villaggi dei minatori, impianti di frantumazione e trattamento dei minerali.
Tutto questo in pochi anni cambiò notevolmente la storia dell'estrazione dell'oro in valle, fino all'inizio della Prima Guerra Mondiale, quando l'attività si fermò quasi del tutto.
Nonostante i lavori condotti durante il periodo autarchico del Fascismo, l'area della Valle Antrona non suscitò più grandi interessi e speranze minerarie: il declino era ormai avviato e con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale cessò praticamente ogni attività estrattiva aurifera in valle.